Molte volte diamo per scontate l’esistenza delle cose e non ci domandiamo mai: «Da dove vengono? Chi le ha inventate? Perché ci piacciono?»
Prendiamo ad esempio le tette nude, conoscete la loro storia e chi, un bel giorno, ha deciso che le femmine dell’essere umano dovessero essere provviste di questo piacevole ornamento?
Secondo i creazionisti le prime tette risalgono ad Eva, si dice che lo stesso Adamo chiese a Dio di gonfiare abbondantemente quelle che, altrimenti, sarebbero state delle piccole ghiandole con la sola funzione di allattare la prole.
Il mondo scientifico, malgrado l’esistenza di varie correnti, crede nell’evoluzionismo, la cosa che ha incuriosito di più i ricercatori è che, tra tutti gli esseri viventi appartenenti all’ordine dei primati, la femmina dell’uomo è l’unica specie dotata di tette come le intendiamo noi. Quelle della grandi scimmie, sono piccole sacche pendenti, l’unica cosa che si sviluppa in loro, con la maturità sessuale e durante l’allattamento, sono i capezzoli e le loro tette non hanno alcuna attrattiva di tipo sessuale.
Si potrebbe pensare che le tette delle ragazze e donne umane siano più efficaci per quanto riguarda la loro funzione primaria, cioè l’allattamento. Paradossalmente la forma delle tette delle nostre femmine, gonfia, tondeggiante, pronunciata e con capezzoli poco sviluppati rispetto agli altri primati, è poco adatta a questa funzione. La conformazione delle tette delle femmine degli ominidi fa sì che spesso entri nella bocca del poppante provocandogli un senso di soffocamento.
Allora a cosa servono le belle tette delle nostre donne, ragazze, figlie, sorelle?
Ovviamente, anche se non svolgono il compito perfettamente, servono ad allattare la prole. Tuttavia, rispetto alle mammelle flosce delle scimmie, ricoprono anche un altro ruolo fondamentale, quello di attrarre sessualmente i maschi della specie.
Questa nuova funzione evolutiva delle tette, soprattutto se nude e grosse, si è ampliata in seguito al passaggio alla posizione eretta dell’Homo Sapiens. L’erezione umana ha fatto in modo che si sviluppassero alcune caratteristiche sessuali e parasessuali (come tette e fianchi), poco visibili nella posizione a quattro zampe (o pecorina), facendo diventare le tette delle donne uno stimolo sessuale molto potente, apprezzato e condiviso da ogni cultura umana del pianeta, ovviamente maschile e eterosessuale.