Che siano pompini o cunnilingus, il sesso orale, soprattutto se si tratta di selfie amatoriali, ci arrapa. La “fase orale”, in psicoanalisi, è il primo stadio dello sviluppo psicosessuale, in cui il piacere deriva dalle labbra e dalla bocca e non dagli organi genitali. Come quando si succhiava il seno materno. Crescendo e maturando, il piacere di succhiare resta, sia nell’uomo che nella donna, che siano persone etero o omosessuali. L’oggetto del piacere orale può essere il cazzo, la figa, i capezzoli o l’ano (sia maschile che femminile). Se ci pensate, l’ultimo “Grande fratello Vip” ha riscosso gran parte del successo basandosi sulla polemica sul presunto rapporto di sesso orale tra Cecilia ed Ignazio. Eppure, nelle edizioni passate, alcuni dei concorrenti sono stati ripresi mentre scopavano sotto le coperte. Altri durante le loro masturbazioni. Tuttavia, questo ipotetico pompino nell’armadio, ha innescato fantasie e dibattiti sia sui social che nelle trasmissioni televisive. Il sesso orale innesca più discussioni di una classica trombata alla missionaria. Vi siete chiesti il motivo? Io sì, ci ho riflettuto parecchio. A quanto pare il cunnilingus o il pompino, sono considerati una forma di sesso più intima di una scopata standard. Anche secondo Freud è così, sentire il sapore, di lui o di lei, utilizzando la bocca, è un piacere che la trombata, che sia alla missionaria o anale, non potrà mai concedere.